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Riapertura scuole, consigli dei farmacisti per un rientro in sicurezza. Ecco cosa fare in caso di malanni di stagione

I consigli dei farmacisti per un rientro a scuola in sicurezza: cosa tenere nello zaino e nelle cartelle, come comportarsi in caso di malanni di stagione, gli accorgimenti da tenere in classe e una volta rientrati in casa

Non portare giocattoli e oggetti da casa, non scambiare libri con i compagni, tenere una mascherina di riserva nello zaino, cambiare gli abiti indossati in classe una volta rientrati in casa. Sono i consigli dei farmacisti per un ritorno sui banchi di scuola in sicurezza offerti da Federfarma Piacenza attraverso la riflessione di due farmacisti genitori diffusa dalla stampa locale.

 

Bottiglie d’acqua con nome e cognome e appositi spazi in casa per gli zaini
«Parliamo con i nostri figli – suggerisce la farmacista Simona Veneroni – senza spaventarli o generare ansia, certo, ma guidandoli ad una ragionata comprensione delle norme introdotte sia in termini di distanziamento che di attenzione all’igiene. Educhiamoli al corretto modo di mettere, togliere e smaltire le mascherine. Ricordiamo ai più piccoli di non portare mai giocattoli o oggetti da casa, e non scambiare libri o altro con i compagni, compresi cibo o bevande. Attenzione a cosa si posa sul banco, a dove si appoggia la cartella e, con l’inverno, a dove si appendano sciarpe, cuffie o guanti: non devono toccare per terra ma neanche esser messi a contatto con astucci, libri o quaderni. Buona cosa è poi inserire nella routine quotidiana l’abitudine a lavarsi bene le mani prima di uscire e appena rientrati da scuola». «A casa invece – continua Veneroni – dedichiamo uno specifico spazio al deposito di scarpe, giubbini, zaini o cartelle, e insegniamo loro a cambiarsi subito gli abiti indossati in classe, che andranno messi a lavare».
Su quello che non dovrebbe mancare nello zaino, Veneroni suggerisce: «Fazzoletti di carta, una bottiglietta d’acqua con scritto nome e cognome, mascherina di ricambio, un contenitore o sacchetto dove riporre quella in uso quando non serve, durante la merenda o a mensa. Non deve mancare poi un prodotto igienizzate, da non prestare, e da usare anche in caso si salga in auto con i genitori d’un compagno o si prenda l’autobus. Essendo ad alta concentrazione alcolica – osserva la farmacista – gli va preferito il lavaggio delle mani ogni qualvolta sia possibile, così da evitare screpolature o irritazioni, ma è comunque un indispensabile strumento d’igiene quando si è fuori casa: facciamo che i ragazzi ne siano sempre riforniti».

 

Cosa fare in caso di comuni malanni di stagione
«Di fronte a comuni malanni di stagione – continua il segretario di Federfarma Piacenza Paolo Cordani – come, riniti, dolori muscolari, mal di gola, nausea, vomito o dissenteria, meglio non insistere perché i nostri figli vadano a scuola a tutti i costi. Impediremo così che tossiscano o starnutiscano in classe, alleggeriremo agli insegnanti il già complesso compito di vigilanza. Solo una corretta filiera dell’attenzione e delle buone prassi scuola-docenti-genitori può farci superare quello che ci auguriamo sia l’anno di transizione verso il pieno ritorno alla normalità». Cordani ricorda anche di «rispettare indicazioni e regole erogate dagli istituti scolastici, metterli nelle condizioni di rintracciarci facilmente in caso di necessità, mantenere alto il livello di disponibilità, ma anche di guardia e informazione (purché di qualità). Al contempo – consiglia – abituiamo i nostri ragazzi ad esprimere liberamente dubbi, disagi, problemi o preoccupazioni, a segnalare incongruenze o eventuali situazioni a rischio, ma senza mai scadere nell’allarmismo. Assolutamente da evitare, poi, “giustizialismi digitali” o sterili polemiche sulle chat di classe, accuse che possano umiliare, ghettizzare o portare un alunno all’isolamento sociale. Il rientro a scuola – conclude – è una sfida per la normalità che va combattuta tutti insieme. E per lo stesso motivo, per ogni dubbio, necessità o semplice consiglio, non mancate di rivolgervi tranquillamente al vostro medico o farmacista di fiducia».

 

Fonte: www.farmacista33.it

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